Il Cambio Stagione che NON ci fa impazzire

Il Cambio Stagione che NON ci fa impazzire

C'è un momento dell'anno in cui ci convinciamo che "questa volta sarà diverso". Apriremo quegli scatoloni con metodo, piegheremo tutto alla perfezione, butteremo via quello che non mettiamo più. Poi, due ore dopo, ci ritroviamo sepolti sotto una montagna di maglioni che profumano di naftalina, con un paio di pantaloni in mano che giuriamo di non aver mai visto prima in vita nostra. Il cambio stagione dall'estate all'autunno-inverno non deve trasformarsi in un incubo domestico. Servono solo gli strumenti giusti e qualche accorgimento che faccia davvero la differenza.

Quando fare il cambio stagione.

Non serve fare il cambio stagione se poi dobbiamo ripescare una t-shirt a novembre perché "fa ancora caldo". Il trucco è aspettare il momento giusto – quando le temperature si stabilizzano e fare tutto in una volta sola. Prima di riporre qualsiasi cosa, passa in rassegna quello che togli dall'armadio. Non serve essere minimalisti estremi, ma se quel vestito non l'hai messo neanche in piena estate, probabilmente puoi lasciarlo andare. Un contenitore separato per donazioni o riciclo ti eviterà di trascinare pezzi inutili per un altro anno.

Lavare e Conservare

Sembra ovvio, ma è il passaggio che più spesso saltiamo: bisogna lavare tutti i capi. Anche i capi apparentemente puliti hanno tracce di sudore, deodorante o semplicemente polvere. Se li chiudi così, tra sei mesi aprirai scatole di vestiti ingialliti o peggio, con macchie impossibili da togliere. Per i capi delicati, un lavaggio a basse temperature con detergenti specifici è d'obbligo. I costumi da bagno e la biancheria vanno lavati con cura: il cloro e il sale marino lasciano residui che col tempo rovinano i tessuti. Da Bernava trovi tanti ottimi prodotti per questo tipo di attività.

I sacchetti sottovuoto: sono pratici, recuperano spazio, sembrano la soluzione perfetta. I sacchetti sottovuoto vanno benissimo per piumini, coperte, cuscini e asciugamani. Per i capi in lana, cashmere o seta? Meglio evitare. La compressione prolungata può deformare le fibre naturali e rovinare irrimediabilmente maglioni pregiati. Per questi tessuti meglio optare per scatole rigide in tessuto traspirante, magari con chiusura a zip, che proteggono dalla polvere senza soffocare i capi.

Dimenticatevi le vecchie palline di naftalina. Funzionano, ma oggi esistono soluzioni più efficaci e meno aggressive. I sacchetti di lavanda naturale sono il classico che funziona: profumano gradevolmente e tengono lontane le tarme. Attenzione però a non metterli a diretto contatto con i tessuti chiari: possono lasciare aloni. Meglio appenderli o posizionarli tra uno strato e l'altro di vestiti.
Per chi vuole un'alternativa naturale contro le tarme: i legni di cedro. Piccoli blocchetti da infilare nelle tasche dei cappotti o tra le pile di maglioni. Si ricaricano semplicemente carteggiandoli leggermente quando perdono profumo.

Le scatole in plastica trasparente con coperchio sono le migliori per il sottoletto o le parti alte dell'armadio. Vedi cosa c'è dentro senza aprirle e le proteggi da polvere e umidità. Un'etichetta con il contenuto evita di aprirle tutte a primavera cercando quella maglietta specifica. Piega i capi pesanti (maglioni, felpe) e riponili in orizzontale. Mai appenderli: con il peso, si deformano sulle spalle. I vestiti e le camicie, invece, meglio su grucce imbottite o in legno, dentro custodie in tessuto traspirante.

Un trucco da professionisti: interponi tra i capi fogli di carta velina o carta da forno. Previene sfregamenti, aiuta a mantenere le pieghe e assorbe eventuale umidità residua.

Gli attrezzi che fanno la differenza

Spazzole per tessuti: prima di riporre cappotti e giacche, una passata con una spazzola a setole morbide rimuove polvere, pelucchi e peli. Sembra un dettaglio, ma mantiene i capi freschi. Rullo levapelucchi: per maglioni e capi scuri è indispensabile. Un passaggio prima del lavaggio finale e uno prima di riporre, così a primavera non ti ritrovi a dover fare un trattamento d'urto. Grucce imbottite o sagomate: quelle in fil di ferro vanno bene per la tintoria, non per conservare cappotti e giacche sei mesi. Le grucce giuste mantengono la forma delle spalle e impediscono che si formino quelle brutte gobbe sul tessuto. Appendini con mollette: perfetti per gonne e pantaloni, evitano le pieghe sui tessuti più delicati.

Il cambio stagione fatto bene richiede un pomeriggio di tempo e gli strumenti giusti. Ma ti regala sei mesi senza pensieri e, a primavera, l'armadio si apre con vestiti pronti da indossare, non da mandare d'urgenza in lavanderia. 

 

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